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Archivio per luglio 2012

Fiume Oliva. Pugliano: “Presto la Bonifica”

24 luglio 2012 Commenti chiusi

Ad affermarlo l’assessore regionale all’ambiente Francesco Pugliano, che rispondendo ad un’interrogazione di Mimmo Talarico ha confermato in Consiglio regionale che saranno stanziati i fondi necessari ad avviare la bonifica del fiume Oliva, confermando quanto già riferito in un precedente incontro ai responsabili del Wwf di Amantea e del Comitato “Natale De Grazia”.

segue Articolo di Paolo Orofino sul Quotidiano della Calabria

Amantea, 24 Lug. 2012  – Forse una buona notizia per Amantea e per l’intero comprensorio. Il consigliere regionale dell’Idv, Mimmo Talarico ha reso noto che la Regione nel giro di poco tempo reperirà le risorse per la bonifica della vasta area in cui scorre il fiume Oliva, in cui negli anni sono stati abusivamente interrati ingenti quantità di rifiuti nocivi. Talarico precedentemente aveva inoltrato un’interrogazione scritta all’assessorato regionale all’Ambiente. Ieri è arrivata la risposta direttamente dall’assessore regionale Pugliano. Speriamo, a questo punto, che alle rassicurazioni verbali, seguano presto i fatti. Da due anni si parla della bonifica dei siti inquinati nella vallata del fiume Oliva, con rimpalli di competenze intervallati da censurabili silenzi sulla gravissima questione per la salute pubblica di residenti

e villeggianti. L’augurio è che questa volta, sia la volta buona. Da quando la procura di Paola ha scoperto

le indiscriminate discariche di svariate specie di rifiuti nascoste nel sottosuolo della suddetta zona, l’allarme è salito. Il ministero dell’Ambiente però si è chiamato fuori, non essendoci prove circa la presenza di rifiuti radioattivi (sospetto ridimensionato dopo le verifiche dell’Ispra, come ha evidenziato lo stesso Pugliano), passando la patata bollente alla Regione.

“L’assessore Pugliano –ha dichiarato Mimmo Talarico – in consiglio regionale, ha rassicurato i cittadini che vivono nei comuni interessati dal sito inquinato nella vallata del fiume Oliva rispondendo alla mia interrogazione nella quale chiedevo quali ragioni avessero indotto il Dipartimento regionale alle Politiche dell’Ambiente ad escludere dal piano di bonifica le aree ricadenti nella vallata del fiume Oliva, nel Tirreno cosentino, e quali azioni si intendono avviare, nel breve periodo, per dare attuazione alla bonifica delle suddette aree. Pugliano in aula ci ha riferito che a breve saranno reperite le risorse necessarie per avviare la bonifica del sito ed ha escluso la presenza di elementi radioattivi.

Noi non vogliamo fare facili allarmismi ma neanche sottovalutare la portata del problema che esiste. Chiediamo dunque –haconcluso il consigliere dell’Idv – all’assessore di mantenere l’impegno che ha assunto nella sede ufficiale del consiglio regionale e che prevede la bonifica a breve del fiume Oliva e restituire la vallata ai suoi cittadini e ai comuni che hanno denunciato la presenza di migliaia di metri cubi di rifiuti, molto probabilmente tossici e nocivi”.

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“L’acqua è pubblica!” lo afferma anche la Corte costituzionale

21 luglio 2012 Commenti chiusi
Grande vittoria dei movimenti, la Corte Costituzionale fa saltare le privatizzazioni di acqua e servizi pubblici locali

Attivisti del comitato "De Grazia"

Oggi, 20 Luglio, la Corte Costituzionale restituisce la voce ai cittadini italiani e la democrazia al nostro Paese.

Lo fa dichiarando incostituzionale, quindi inammissibile, l’articolo 4 del decreto legge 138 del 13 Agosto 2011, con il quale, il Governo Berlusconi, calpestava il risultato referendario e rintroduceva la privatizzazione dei servizi pubblici locali. Questa sentenza blocca anche tutte le modificazioni successive, compresa quelle del Governo Monti.

La sentenza esplicita chiaramente il vincolo referendario infranto con l’articolo 4 e dichiara che la legge approvata dal Governo Berlusconi violava l’articolo 75 della Costituzione. Viene confermato quello che sostenemmo un anno fa, cioè come quel provvedimento reintroducesse  la privatizzazione dei servizi pubblici e calpestasse la volontà dei cittadini.

La sentenza ribadisce con forza la volontà popolare espressa il 12 e 13 giugno 2011 e rappresenta un monito al Governo Monti e a tutti i poteri forti che speculano sui beni comuni. Dopo la straordinaria vittoria referendaria costruita dal basso, oggi è chiarito una volta per tutte che deve deve essere rispettato quello che hanno scelto 27 milioni di italiani: l’acqua e i servizi pubblici devono essere pubblici.

Si scrive acqua, si legge democrazia!

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

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Navi dei veleni. Se ne parlerà a Gallico dove viveva Natale De Grazia

19 luglio 2012 Commenti chiusi

Sabato 21 luglio alle ore 18.30 al Centro sociale “Cartella” per riportare l’attenzione sulle navi dei veleni. Dibattito e presentazione del documentario “L’Avvelenata” di Claudio Metallo. Sarà presente il comitato civico Natale De Grazia.

Gallico, 18 Lug. 2012 - Il 12 settembre del 2009, al largo delle coste di Cetraro, fu ritrovata una nave affondata che, in base alle dichiarazioni del pentito di ‘ndrangheta Francesco Fonti, è stata inizialmente identificata come la Cunsky. Quel ritrovamento scatenò un moto di indignazione in tutta la Calabria, e non solo: dopo anni di denunce inascoltate, di inchieste archiviate in fretta, di racconti diventati leggende, finalmente sembrava sia stato squarciato quel velo calato sulle cosiddette “navi dei veleni”, quelle imbarcazioni cariche di rifiuti tossici e radioattivi, affondate con la complicità del governo italiano.
La Jolly Rosso, arenatasi sulle spiagge della vicina Amantea il 14 dicembre del 1990, divenne il simbolo di queste carrette affondate e di una Calabria avvelenata dalle mafie e da imprenditori senza scrupoli. Ma (in seguito alla chiusura con archiviazione dell’inchiesta giudiziaria) diventò anche l’emblema di quella Calabria che ricerca verità e giustizia, e che si riversò nelle strade della cittadina cosentina per gridare “Basta ai veleni” e chiedere la bonifica dei territori inquinati.
Giocando sulla identità della nave, identificata nella Catania e non nella Cunsky, e quindi sulla inattendibilità di Fonti, ben presto fu nuovamente oscurata tutta la vicenda. A distanza di quasi tre anni da quella manifestazione, le navi dei veleni sono ricadute nell’oblio, e addirittura la valle del fiume Oliva, a pochi chilometri dalla spiaggia dove si arenò la Jolly Rosso e dove furono ritrovati 90mila metri cubi di rifiuti nocivi, viene esclusa dalla lista regionale delle aree da bonificare.
Per parlare di tutto questo, ma anche per ricordare chi ha dato la vita per inseguire la verità sulle navi dei veleni, come il capitano Natale De Grazia, il c.s.o.a. Cartella e la Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò” hanno organizzato per sabato 21 luglio alle 18.30, un incontro pubblico che vedrà la partecipazione di Nuccio Barilla, dirigente nazionale Legambiente, Gianfranco Posa del Comitato civico Natale De Grazia, e Claudio Metallo, regista e documentarista.
Dopo un apericena a base di prodotti del G.A.S. – Gruppo di Acquisto Solidale “Felce & Mirtillo”, seguiranno le proiezioni del documentario L’avvelenata, scritto e diretto da Claudio Metallo, e di “L’uomo che si è fatto dio”, progetto fotografico di Alessandro Mallamaci che racconta un’altra storia di veleni nella nostra regione, quella della Marlane.
La serata si chiuderà con lo spettacolo “Il suono e la parola”, un viaggio in un mondo fatto di parole e di musica con Mimmo Martino e Mario Lo Cascio.
All’iniziativa saranno presenti con dei banchetti informativi, il Comitato contro la Centrale a Carbone di Saline Joniche, che ha indetto un presidio per il 23 luglio davanti il Consiglio regionale, il Gruppo Emergency di Reggio Calabria, da poco costituitosi nella nostra città, e gli attivisti della Colonia felina “Le Micille”, finalmente tornata al parco Cartella dopo il trasferimento forzato causato dall’incendio

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Amantea, Rifugiati. Le associazioni chiedono un immediato intervento “prima che la situazione precipiti”

17 luglio 2012 Commenti chiusi

I rifugiati: “Abbiamo una dignità da difendere e un futuro per il quale lottare. Ad Amantea siamo stati letteralmente deportati. “

Foto: Webiamo.it

Amantea, 17, Lug. 2012 - Più che in altre circostanze precedenti, ha destato viva preoccupazione la recente protesta dei migranti ospitati ad Amantea e sfociata nell’azione di blocco materiale di un’auto con all’interno una donna, responsabile della struttura che accoglie i rifugiati, e del proprio figlio. Atto non giustificabile con alcuna scusante, esecrabile e intollerabile.

Ciò specificato resta però il fatto che negli ultimi tempi le proteste e le rimostranze da parte dei rifugiati si susseguono in continuazione. Segno evidente di un malessere e di uno stato di persistente disagio che va affrontato con serietà e responsabilità dagli organismi competenti e risolto con chiarezza.

Donde derivano le proteste dei migranti?

- Dalla mancata concessione del permesso di soggiorno e dei successivi documenti d’identità che permetterebbe loro di essere liberi e muoversi nel territorio nazionale;

- Dalle condizioni in cui sono costretti a convivere all’interno della struttura ospitante.

Noi crediamo che si possa fare chiarezza in tempi rapidi su entrambi i problemi. Esistono certamente leggi e regolamenti nazionali e internazionali che dettano le regole da rispettare e criteri di assegnazione cui attenersi per il rilascio dei documenti di identità ai rifugiati. Tant’è che alcuni dei migranti stessi hanno potuto usufruire di tali benefici. Sono criteri univoci o suscettibili di varie interpretazioni a seconda dell’organismo o ente locale che valuta le richieste?

Gli organismi competenti dovrebbero, perciò, in tempi accettabili decidere in merito e stabilire chi ha diritto alla concessione del documento di identità e chi no. E agire di conseguenza.

Anche sul secondo problema sollevato si tratta di intervenire al più presto, considerato che la situazione è conosciuta, nonché denunciata da più parti, da più di un anno. È vero che la struttura non ha la capacità di ospitare decentemente e dignitosamente circa 140 persone? Che le condizioni igienico-sanitarie sono gravemente insufficienti? Che la convivenza tra le varie etnie e religioni risulta compromessa per il continuo disagio determinato dalla qualità di vita e dai conflitti interpersonali?

Dalle dichiarazioni rilasciate dagli stessi migranti agli organi di stampa risulta chiaramente che non vogliono restare ad Amantea “dove siamo stati letteralmente deportati” e che fin tanto che sono costretti a fermarsi rivendicano condizioni di dignità “… noi abbiamo una dignità da difendere e un futuro per il quale lottare …”. Risulta anche che gli enti e gli organismi incaricati dell’organizzazione dell’accoglienza in Calabria e della gestione dei migranti (Regione Calabria, Protezione civile regionale, ecc.) hanno accentrato ogni decisione senza dialogare con l’Amministrazione locale, con le associazioni, le organizzazioni cittadine. Come se le conseguenze del loro operato non si riflettessero sulla città e sui suoi cittadini. Le operazioni di polizia successive alle proteste non possono risolvere i problemi che preesistono. Si tratta allora di dimostrare la volontà di risolvere con trasparenza e capacità e con l’applicazione delle leggi lo stato di questa umanità derelitta giunta fino alla nostra terra. In altre regioni d’Italia l’accoglienza ha funzionato non ammassando in poche zone i migranti, garantendo i servizi essenziali e il rispetto della dignità della persona.

È responsabilità degli organismi di gestione e degli apparati amministrativi attivarsi prima dell’ennesima protesta dei rifugiati, prima di qualche escalation violenta, prima che crolli la forza di sopportazione.

Si tratta allora di agire di conseguenza senza altro obiettivo che quello della giusta soluzione del problema dimostrando di voler smentire nei fatti la denuncia degli immigrati “Siamo stati consegnati nelle mani di persone che da più di un anno ci tengono in ostaggio e non riusciamo a comprendere i meccanismi burocratici che impediscono di dare risposte ai nostri problemi”.

Firmato dalle Organizzazioni:
Auser Amantea
Cgil Amantea
Lega Spi Amantea
Comitato civico Natale De Grazia
Movimento Agende Rosse Calabria
Il Tassello onlus
Associazione Bretia
Coordinamento Territoriale Associazioni del Distretto Socio-Sanitario di Amantea

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