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Archivio per settembre 2009

Assemble Pubblica Amantea

25 settembre 2009 Commenti chiusi

Domenica 4 ottobre 2009 alle ore 17.00

C/o Auditorium Scuole Medie Amantea (CS)

Il Comitato civico

“NATALE DE GRAZIA”

organizza una

ASSEMBLEA PUBBLICA

con la partecipazione tra gli altri di

Silvestro Greco

Assessore regionale all’ambiente

(l’unico nelle Istituzioni che ha, fino ad oggi, collaborato con la Procura di Paola fornendo fondi e supporti tecnici necessari ad andare a “scovare” la nave inabissata a largo di Cetraro ed effettuare le analisi nel fiume Oliva)

scarica Locandina Assemblea


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Nessuno ci deve imbrogliare!

23 settembre 2009 Commenti chiusi

manifestazione comitato 14 dic. 2004Nella valle del fiume Oliva è stata accertata la presenza di un fortissimo tasso di radioattività; lo confermano i rilievi effettuati dall’Arpacal per conto della Procura di Paola, dai tecnici del Min. dell’ambiente e dai Carabinieri del NOE.

Al largo di Cetraro è stata accertata la presenza di una nave affondata con tutto il suo carico di veleni, quasi certamente scorie tossiche e nucleari trasportate dalla Motonave Cunski, affondata dalla ndrangheta per conto di bande assassine  e di chissà quali “servizi” nazionali ed internazionali.

Di fronte a questi disastri ecologici accertati, ed a quanti altri ve ne sono nella nostra terra e nei nostri mari, finora il governo nazionale non si è mosso per come avrebbe dovuto fare convocandosi in forma straordinaria ed urgente  e stanziando i fondi necessari.

La lentezza delle iniziative governative incomincia a preoccupare ed a far sospettare tentativi di depistaggi programmati e di disinformazione, come è già avvenuto sulla vicenda della Jolly Rosso.

A risolvere i problemi connessi a questo disastro ecologico ed ambientale non possono bastare la buona volontà e l’attivismo di un Procuratore della Repubblica e di un assessore regionale.

Non chiediamo rassicurazioni ma verità provate e dimostrate a tutti noi che siamo i cittadini interessati colpiti da questa immane tragedia.

Non ci basta che venga misurata la radioattività presente ad Oliva ma vogliamo che vengano scoperti e portati alla luce tutti i materiali inquinanti sepolti in quella valle dell’inferno.

Non ci basta qualche prelievo fatto da una nave “ministeriale” al largo di Cetraro ma vogliamo che i fusti sepolti a 480 metri di profondità vengano tutti recuperati ed analizzati.

Vogliamo che vengano ricercate anche le altre “navi a perdere” affondate nei nostri mari con i loro carichi mortali.

Vogliamo che si faccia presto perché la nostra salute è ad alto rischio e sull’economia vi saranno ricadute negative pesantissime.

La mobilitazione della popolazione deve essere massima, continua e forte.

Le istituzioni locali e regionali devono fare la loro parte e seguire tutti i percorsi necessari a tenere alta la mobilitazione, compreso il compimento di atti eclatanti e formalmente poco ortodossi.

I sindaci in particolare devono vigilare uniti contro ogni tentativo di sottostimare il pericolo e di rabbonire le popolazioni senza ragion veduta.

Chiediamo a tutti i cittadini del Tirreno di costituire in ogni Comune  Comitati civici di lotta per fare, tutti insieme, pressione su coloro che devono intervenire.

Di fronte a questa tragedia ogni forma di lotta è legittima.

Organizziamo fin da subito una grande manifestazione di tutti, dalla Calabria a Roma.

Chiediamo l’intervento della U.E. e dei suoi organismi di difesa dell’ambiente e della salute.

Soltanto la nostra unità di lotta potrà impedire che ancora una volta  prendano per i fondelli una popolazione tanto bistrattata, tradita ed umiliata.

22 settembre 2009

Comitato civico “Natale De Grazia” – Amantea

Forum Ambientalista – Calabria

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Dalla vallata dell’Inferno

13 settembre 2009 Commenti chiusi

IMG_3357Se non vi sarà una forte, compatta e combattiva mobilitazione delle intere popolazioni di Amantea, Campora S. G., S. Pietro in Amantea, Aiello Calabro, Serra d’Aiello, Cleto ed altri Comuni contermini, il vecchio copione si ripeterà. Se pensiamo che le petizioni e gli articoli sui giornali saranno sufficienti a far assumere alle competenti autorità regionali e nazionali tutti i provvedimenti esecutivi necessari a scoprire le cause della radioattività presente nella vallata del fiume Oliva ed a realizzare la bonifica dei siti inquinati, vinceranno ancora i mafiosi e gli assassini delle nostre vite. Se ancora una volta ci faremo raggirare da chi vuole rimuovere o nascondere il problema per “non rovinare l’economia della zona” o per difendere il “buon nome del proprio Comune” la nostra rabbia non raggiungerà gli effetti sperati.

Se tutto ciò dovesse ripetersi, come fu già per la vicenda della Jolly Rosso, noi tutti abitanti di questo territorio dovremmo dire a noi stessi di essere stati degli ignavi “vissuti senza infamia e senza lode”, perché avremmo chiuso gli occhi dinanzi ad un pericolo reale, visibile, verificabile, che è l’inquinamento radioattivo, e non solo, del territorio su cui viviamo e che produce una mortalità per tumori che si aggira sul 70% del totale dei morti in un anno.

Questa volta la Procura di Paola guidata dal dott. Bruno Giordano si sta muovendo con solerzia e sembra voler fare tutto ciò che è necessario per arrivare alla verità; i primi risultati lo confermano. Ma l’intelligenza investigativa di un ottimo magistrato non può sostituire la necessaria organizzazione di un ampio movimento di lotta delle popolazioni colpite che abbia come propri interlocutori la Regione Calabria e, principalmente, il governo nazionale chiamati a fornire agli inquirenti tutto l’aiuto richiesto intervenendo per le rispettive competenze e per i rispettivi impegni finanziari.

Anche oggi, come già in passato, il comitato civico “Natale De Grazia” si impegna attivamente e chiede alle popolazioni interessate, ma anche a tutte le associazioni, ai sindacati, ai gruppi sociali spontanei ed anche alle forze politiche, di non sottovalutare o rimuovere il problema. Noi non dimentichiamo quanto abbiamo verificato direttamente quando ci siamo mobilitati sulla vicenda della Jolly Rosso.

Non dimentichiamo che il 29 novembre del 2004 il Consiglio regionale approvò all’unanimità una mozione che impegnava la Giunta: 1) ad assicurare alla Procura di Paola la disponibilità di risorse finanziarie ed umane necessarie alla ricerca ed al recupero del materiale contenuto in quella nave dei veleni e smaltito nelle discariche circostanti indicate come quella di Grassullo e di Foresta; 2) a reperire le risorse finanziarie necessarie alla bonifica dei siti inquinati attingendo ai fondi Por, 3) a costituire una unità regionale di raccordo tra gli enti locali, le popolazioni ed il comitato civico “Natale De Grazia…per la verità sulla Jolly Rosso”.

Non dimentichiamo che qualche giorno dopo l’assessore regionale all’ambiente Basile ed il presidente del Consiglio on. Fedele si impegnarono con alcuni componenti del Comitato ed alla presenza dell’on. Mario Pirillo, di porre al primo posto tra le discariche da bonificare quelle di Foresta e Grassullo dove si ipotizzava fosse finito il carico di quella nave. Ma la bonifica non venne mai fatta perché in quell’elenco le discariche in oggetto non vennero incluse e nessuno, neanche i due consiglieri regionali eletti sul territorio, hanno mai dato spiegazione di quella gravissima omissione. Oggi però l’assessore regionale Silvestro Greco si colloca su posizioni ben diverse e sta supportando il lavoro svolto dal procuratore Bruno Giordano. È merito suo se proprio l’altro ieri la procura di Paola ha avuto i mezzi necessari per andare a scovare la nave che un pentito di ‘ndrangheta aveva affermato trovarsi affondata al largo di Cetraro.

Allora poco fece anche la Commissione parlamentare di indagine sul ciclo dei rifiuti che, sempre nel 2004, si recò a Cosenza per ascoltare magistrati, politici, rappresentanti dei cittadini organizzati (Comitato De Grazia).Vogliamo ricordare che allora c’era la necessità di bonificare i siti dove erano stati trovati materiali tossici e che occorreva verificare se quello scavo prodotto nel greto del fiume Oliva durante le piogge del 1982-83, profondo circa 15 metri, che aveva addirittura sottopassato la briglia di difesa e che venne in breve tempo riempito dalla mano dell’uomo, fosse stato usato per sotterrarvi materali nocivi o magari scorie radioattive: ma la bonifica ed il carotaggio di quell’area non vennero mai fatti, anche per mancanza di fondi.

Anche allora c’era il sospetto che qualche vecchia cava, tra cui quella oggi posta sotto sequestro dalla Procura di Paola, fosse stata riempita di sostanze tossiche poi seppellite sotto migliaia di metri cubi di pietrisco e terra. Bisognava fare verifiche più puntuali sulle imprese di trasporto che avevano gestito lo smaltimento del carico della Jolly Rosso, sulle ditte chiamate ad intervenire dopo lo spiaggiamento e perché intorno a quella nave si costruì subito un cordone sanitario che impedì persino al responsabile ambiente della Asl di Amantea di salire a bordo per controllare il contenuto del carico .

Bisognava chiedersi, allora come oggi, se per caso l’indicazione della discarica di Foresta non fosse un diversivo per non far scavare sulla riva opposta del fiume e sulla intera collina che è oggetto delle odierne nuove indagini. C’era da verificare se rifiuti nocivi fossero finiti anche nella vecchia “buca” aperta nel greto dell’Oliva nel lontano marzo del 1983 con la finalità di seppellirvi le immondizie del comune di Amantea ma mai usata grazie all’intervento dell’opposizione consiliare, della magistratura e del Genio civile.

Comunque bisogna tenere presente che i pur limitati rilievi effettuati in precedenza hanno portato alla luce la presenza di materiali altamente inquinanti e tossici. Vogliamo ricordare tutto questo per ribadire che soltanto la mobilitazione delle popolazioni interessate e dei comitati di agitazione che ne esprimono la volontà d’azione potrà evitare che i fatti già accaduti si ripetano e che anche questa volta a noi resti il danno enorme causato alla nostra salute ed a quella delle generazioni future costretti a vivere su questa vallata dell’inferno in terra. Crediamo che se tutto questo fosse accaduto in qualche comune del Nord o del centro Italia le popolazioni si sarebbero sollevate compatte imponendo interventi immediati e risolutivi. Quando, nel 1976, scoppiò il caso della Icmesa di Seveso il fatto divenne un caso nazionale ed internazionale grazie alla mobilitazione della gente e la bonifica del suolo venne fatta in tempi brevi.

La presenza del Cesio 137 in dosi 5 volte superiore alla media nella vallata del fiume Oliva non è meno pericolosa della diossina di Seveso che però si trova in Lombardia, non in Calabria. Sapremo questa volta impedire al governo centrale ed a quello regionale di essere ancora imbrogliati, magari facendoci convincere che si tratta soltanto di allarmismo ingiustificato e che le morti per tumori sono nella norma?

L’esperienza dovrebbe impedirlo, così speriamo.

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Richiesta dati ufficiali su inquinamento radioattivo

12 settembre 2009 Commenti chiusi

Il Comitato civico, che ha quale unico interesse la tutela della salute pubblica e dell’ambiente, ha scritto agli Enti competenti in data due settembre, qualche giorno dopo le dichiarazioni rilasciate dal capo della Procura di Paola al Tg1, per chiedere che vengano resi pubblici i risultati delle analisi condotte sui siti risultati inquinati nell’alveo del fiume Oliva e che venga fornita copia, allo stesso comitato, della relazione tecnica che evidenzia la presenza di rifiuti tossici e radioattivi e l’incidenza che gli stessi hanno o possono avere sulla salute dei cittadini.

Il Comitato solleciterà in seguito, allegando le firme raccolte con la petizione ancora in corso, gli enti competenti quali Ministero dell’ambiente e Protezione civile ad intervenire celermente per effettuare la bonifica delle aree che risultano contaminate. Il comitato non ha nessun interesse a sollevare allarme e preoccupazioni ma chiede una volta per tutte che venga sgombrato il campo dalle nubi e dalle paure addensatesi intorno a questa vicenda che vede il nostro territorio al centro di un presunto traffico e smaltimento di rifiuti tossici e radioattivi. In modo tale che venga bonificato definitivamente l’ambiente ma anche l’immagine del nostro territorio.

Vorremmo sottolineare che non sono i cittadini ad avere il sospetto che nel fiume Oliva siano stati interrati rifiuti di tale pericolosità ma è la magistratura che attraverso gli elementi raccolti in numerose indagini ritiene fondati tali sospetti e ne ha portato a conoscenza i cittadini. Inoltre il fine del comitato non è quello di identificare i responsabili di tali illeciti smaltimenti, compito se mai riservato alla magistratura e alle forze dell’ordine, ma alla tutela del territorio e della salute di tutti i cittadini i quali comunque hanno il dovere di sostenere chi è impegnato a far luce su questa vicenda e di collaborare se a conoscenza di luoghi e fatti che possono portare più celermente a svelare la verità.

Il comitato esorta le istituzioni a sedere tutte intorno allo stesso tavolo e con spirito di collaborazione remare tutte in un’unica direzione alla ricerca della VERITA’, alla difesa e la bonifica dei territori che risultano inquinati per proteggere la vita delle popolazioni presenti e delle generazioni future.

Lettera richiesta dati

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PETIZIONE: RACCOLTE QUASI 900 FIRME IN UNA SERA

4 settembre 2009 Commenti chiusi

Foto ComitatoPETIZIONE PER CHIEDERE INFORMAZIONI UFFICIALI SULL’ESISTENZA DI AREE CONTAMINATE DA RIFIUTI RADIOATTIVI E CONSEGUENTE ISTANZA PER I NECESSARI INTERVENTI DI BONIFICA

Nel primo giorno di attività sono state raccolte circa 900 firme, a dimostrazione che la silente popolazione di Amantea e del suo comprensorio è comunque attenta alle problematiche del territorio in cui vive. A Campora San Giovanni, durante i festeggiamenti di San Francesco di Paola, sono stati numerosi i cittadini che spontaneamente si sono avvicinati al banchetto della raccolta firme allestito dai volontari del Comitato civico “Natale De Grazia”.

Il Comitato, visti i numerosi articoli di stampa e i servizi televisivi andati in onda su scala nazionale circa il ritrovamento, da parte della Procura di Paola, di un’area contaminata da rifiuti tossici e radioattivi nell’alveo del fiume Oliva, intende chiedere a nome di tutti i cittadini che intenderanno firmare la petizione promossa, informazioni ufficiali alle più alte cariche dello Stato ed agli enti competenti quali Ministero dell’Ambiente e Protezione Civile, sui risultati delle analisi tecniche e scientifiche effettuate sui territori contaminati e contestualmente presentare istanza affinché siano effettuati i necessari interventi di bonifica sui territori inquinati.

Il dott. Bruno Giordano, capo della Procura della Repubblica di Paola e il suo valido gruppo di investigatori, sta conducendo una nuova indagine sull’inquinamento presente nella vallata del fiume Olivo, che ha portato a rilevare la presenza di Cesio137, un isotopo radioattivo come quello prodotto dall’esplosione di Chernobyl i cui effetti “decadono” dopo centinaia di anni.

La grave situazione illustrata dalla magistratura paolana, deve spingere alla mobilitazione tutti gli abitanti dei comuni di Amantea, Aiello Calabro, Serra Aiello, S. Pietro in Amantea, Cleto, ma anche quelli limitrofi, perché la radioattività si propaga con l’aria, penetra nelle falde acquifere, contamina terreni, anche a distanza di chilometri. Bisogna far sentire alla magistratura ed alle autorità che onestamente lavorano per tutelare la nostra salute, tutto il supporto della cittadinanza.

L’altissima diffusione di malattie tumorali nella nostra zona è certamente ricollegabile all’inquinamento del nostro territorio verso il quale la popolazione locale ha dimostrato di non avere grosse attenzione. A nessuno è più consentito chiudere gli occhi o voltarsi dall’altra parte. Non sono in gioco interessi economici ma la nostra vita e quella delle generazioni future.

Chiediamo a tutti di mobilitarsi, di far sentire la propria voce e la propria rabbia per tutto ciò che da venti anni a questa parte sta avvenendo sul nostro territorio con la complicità di persone corrotte e senza scrupoli e della criminalità organizzata, senza che le autorità preposte abbiano mai compiuto fino in fondo il proprio dovere.

Il Comitato civico” Natale De Grazia”, memore di quanto si è già verificato sulla vicenda della Jolly Rosso, chiede a tutti i cittadini di partecipare attivamente alla mobilitazione permanente che noi proponiamo su questo ennesimo episodio di inquinamento del territorio. La petizione che chiediamo di firmare è soltanto l’inizio, del tutto insufficiente, di un impegno che tutti dobbiamo sentire e proseguire, per tutelare la vita nostra e quella dei nostri figli.

Sara possibile continuare a firmare ad Amantea rivolgendosi alle seguenti attività e a tutte quelle che si renderanno disponibili:

• Tabaccheria TOBACO’S via Margherita

• Bar TIME OUT piazza Mercato Nuovo

• BRUNO CALZA TURE via Margherita

• STUDIO 29 COIFFEUR via V . Emanuele

• Pizzeria IL MANGIASTORIE viale Trieste

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