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“Bandiera Nera. Le navi dei veleni”. Da leggere

26 febbraio 2010

Il libro inchiesta di Andrea Palladino

Si parte dal primo viaggio del giornalista ad Amantea, in Calabria, nell’autunno del 2009, per ripercorrere a ritroso, in modo ben documentato, la sua spinosa inchiesta sul traffico di rifiuti internazionale in cui sono stati (o lo sono ancora?) coinvolti i Governi italiani, tanto da far guadagnare, negli anni ’80 all’Italia, l’appellativo di Stato Canaglia perché cercava di smaltire in paesi del cosiddetto Terzo mondo i rifiuti pericolosi prodotti dall’industria italiana e non solo…

Un punto di vista, originale, diverso e vorosimile, ampiamente documentato, per guardare con gli occhi di chi lavora sul campo la vicenda delle “navi a perdere” ed in particolare il caso “Cetraro”.

Una nave avvelenata che riappare sul fondo del Mediterraneo, come un fantasma che riprende corpo. Mappe, coordinate, rotte invisibili, registri navali ritoccati, per nascondere il peggiore traffico del nostro paese. Una lista di 140 grandi marche, il gotha della chimica e dell’industria farmaceutica, pronte ad usare faccendieri e trafficanti d’armi per disfarsi delle scorie tossiche e radioattive. Dietro la scoperta del relitto della nave da cargo Cunski, al largo di Cetraro, sulla costa della Calabria, si cela un network di mediatori con complicità ai più alti livelli, che per almeno un decennio ha garantito al sistema industriale europeo uno smaltimento economico – e criminale – dei rifiuti tossici. A distanza di anni i fusti fatti sparire nei mari del Mediterraneo, sulle coste africane, nelle migliaia di discariche abusive sparse nel nostro paese iniziano a riapparire, a rilasciare lentamente i loro veleni. E le città delle coste calabresi contano – in silenzio –i morti per tumore, avvelenati dal Cesio 137, dai metalli pesanti e da tutte quelle scorie che n’drangheta, faccendieri e pezzi dello stato hanno nascosto per anni.

Prefazione
Massimo Carlotto

Chi legge Bandiera Nera di Andrea Palladino “dopo” non può più affermare di non essere sufficientemente informato. Questo libro, tra saggio e inchiesta giornalistica, caratterizzato da una scrittura potente e incisiva, spazza via la certosina campagna di disinformazione che, da anni, sta condizionando l’opinione pubblica italiana su quell’intricato ma efficientissimo sistema criminale che si occupa dello smaltimento illegale dei rifiuti tossici. Palladino non “suggerisce”, non si limita a seminare dubbi su traballanti verità ufficiali ma da vero giornalista investigativo ricostruisce verità e realtà basandosi su fatti solidi e inoppugnabili. Non siamo più abituati a questo tipo di informazione e leggere Bandiera nera è una boccata d’ossigeno in questa Italia dove tutto è gossip e sai che quando un ministro si presenta a una conferenza stampa non è certo per dire la verità. Palladino sgombra il campo da tutte le balle che ci hanno propinato anche recentemente con la vicenda del relitto al largo di Cetraro, l’affare Cunski e le rivelazioni del pentito Francesco Fonti. E mette in evidenza quella che è la verità più scomoda da digerire e cioè che in Italia “c’è un ciclo dei rifiuti eternamente irrisolto, con le scorie industriali che avvelenano sistematicamente le nostre terre e i nostri mari da un tempo immemorabile. Basta fare due conti, accostando la quantità di rifiuti industriali prodotti con il numero delle tonnellate legalmente smaltite per capire come il ciclo criminale dei veleni sia qualcosa di sistematico. Solo per questo il potere centrale è sicuramente colluso. Non solo singoli deputati o ministri – di ogni parte politica e di ogni legislatura – ma l’intero sistema politico permette che la gestione dei rifiuti sia saldamente in mano a una rete inattaccabile fatta dall’industria, dai mediatori e dalla criminalità organizzata”.
Di ogni parte politica. Già proprio così. Le pagine sulla rossa Toscana fanno male più di un cazzotto sui denti. E con la Campania non andiamo meglio.
Un “sistema”, quindi, che si modifica a seconda delle esigenze e Bandiera Nera spiega perché dopo le navi dei veleni sono arrivati i casalesi. Questo è un libro davvero importante perché fornisce tutti gli strumenti per capire quello che sta accadendo oggi intorno alle scelte scellerate in termini di termovalorizzatori e discariche. Ovunque spuntano comitati che si battono per impedire che tecnologie obsolete, pagate a carissimo prezzo, ci avvelenino con i loro fumi, ma se non si conosce tutto quello che è accaduto da sempre in questo Paese non si comprende la necessità di articolare un progetto politico a livello nazionale per mettere la parola fine a questa immane tragedia.
Menzogne. Ci hanno sempre sommerso di menzogne eppure le scorie uccidono. Qui e nei paesi più poveri del mondo che sono diventati la discarica del nostro benessere. Ma le menzogne si sono sempre avvalse di importanti, e profumatamente pagati, pareri “scientifici”. È impressionante come Palladino sveli il diabolico intreccio di complicità che regge l’affare “veleni”.
Bandiera Nera lascia il segno. Spero che lo leggano in tanti, tantissimi e che lo adottino nelle scuole dato che è un validissimo esempio, anche dal punto di vista narrativo, di come si può ancora fare in Italia informazione di qualità.

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