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Processo stralcio sul fiume Oliva. In aula Le testimonianze degli esperti

10 aprile 2012

I tecnici dell’Ispra confermano l’alta contaminazione da metalli pesanti che all’epoca dell’interramento presentavano una concentrazione “drasticamente superiore” a quella riscontrata dalle analisi effettuate sui campioni di terreno prelevati con i carotaggi del 2010.

 

di seguito l’articolo di Roberto De Santo sul sito del  Corriere della Calabria

Processo “Valle dell’Oliva”, ascoltati i consulenti

Nel procedimento stralcio dell’inchiesta sull’inquinamento della zona le testimonianze hanno confermato l’alto livello di contaminazione

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Arru con la commissione europea Envi

AMANTEA È stato il giorno delle escussioni dei consulenti tecnici incaricati di valutare il livello di inquinamento della Valle dell’Oliva. Nell’udienza odierna, celebrata nel Tribunale di Paola, il giudice monocratico Pierpaolo Bortone e le parti hanno interrogato a lungo i tecnici per capire cosa si sia verificato in questo territorio e precisamente in località Carbonara di Aiello Calabro. Un processo stralcio – quello svoltosi stamani nelle aule del Palazzo di giustizia  paolano – dell’inchiesta principale sulla vicenda dell’Oliva e che vede accusato Arcangelo Guzzo, in qualità di concessionario di un terreno in cui sono stati rinvenuti un altissimo livello di contaminazione: per lo più fanghi industriali e idrocarburi. Per la Procura di Paola, coordinata da Bruno Giordano, l’accusa è quella di aver trasformato il terreno in gestione a Guzzo in una vera e propria discarica illecita di materiale altamente pericoloso. Fondamentale per sostenere l’accusa la testimonianza di Leonardo Arru, direttore dei lavori di caratterizzazione della valle che ha ripetuto in aula quanto queste sostanze per caratteristiche e quantitativi riscontrati non poteva provenire da lavorazioni locali. Nel corso del processo è anche emersa la forte contaminazione di uliveti della zona. La prossima udienza di questo processo si terrà il 20 novembre. Mentre il 9 ottobre si celebrerà l’altro stralcio contro ulteriori proprietari di terreni all’interno  dell’Oliva.
Soddisfazione per l’andamento del procedimento è stata espressa dal legale di Legambiente, Rodolfo Ambrosio, ammessa come parte civile del processo: «Questa vicenda consentirà di capire cosa sia successo realmente nell’Oliva e soprattutto di individuare le responsabilità di quanto accaduto. Il nostro timore resta quello che il livello di inquinamento sia ancora maggiore di quanto finora verificato visto che le indagini sul posto sono state realizzate fino a dieci metri. Mentre la contaminazione potrebbe essere avvenuta a profondità superiori».

 

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