Archivio

Archivio per ottobre 2009

La rivolta del popolo calabrese

23 ottobre 2009 Commenti chiusi

Fonte: il Manifesto

di Tonino Perna

La rivolta del popolo calabreseDSCN0169

Per secoli i calabresi hanno visto il mare come un pericolo, il vettore su cui passava l’invasore, una distesa acqua e sale di cui non coglievano il senso (anche la letteratura calabrese fino al Novecento ignora il mare). Poi, improvvisamente, la svolta.  Dalla metà del secolo scorso, i calabresi hanno abbandonato in massa colline e montagne e hanno occupato gli 800 e passa chilometri di coste. L’hanno fatto spesso in modo selvaggio, come testimoniato dalla estetica delle costruzioni, in modo illegale – la gran parte delle costruzioni hanno usufruito dei vari condoni edilizi – e senza quella cura e quel senso di appartenenza, quel genius loci che lega gli abitanti alla storia di un territorio.

Ma, le nuove generazioni sono in gran parte nate sul mare ed hanno imparato ad amarlo, a viverlo come parte costitutiva della loro identità. Il film di Mimmo Calopresti «Preferisco il rumore del mare» può essere assunto come il punto di svolta, un messaggio emblematico che segna il salto culturale compiuto dalle nuove generazioni. In questi ultimi venti anni sono sorti decine e decine di circoli e centri di vela, canottaggio, wind surf, immersioni e foto subacque, pesca sportiva. Sono decine di migliaia i giovani calabresi emigrati, per ragioni di studio e lavoro, che tornano ogni anno per questo mare e queste spiagge che adorano, che non cambierebbero con nessun altro posto.
Molti di loro saranno ad Amantea sabato prossimo, parteciperanno con rabbia e convinzione a quella che sarà sicuramente una grande manifestazione che ha una valenza storica: si tratta della prima rivolta di massa contro la ‘ndrangheta.

Mai sono state scritte, dal cittadino calabrese medio, parole di disprezzo così dure e cariche di rabbia contro i signori della ‘ndrangheta e della politica che hanno prodotto il più grande disastro ambientale nella storia calabrese.  In pochi giorni, sono più di trentamila le firme raccolte dal Quotidiano della Calabria per protestare contro l’inerzia del governo e chiedere la bonifica integrale dei fondali marini a Cetraro, Vibo e Capo Bruzzano, e la ricerca delle altre navi affondate. Sindaci della costa dell’Alto Tirreno calabrese, di qualunque colore politico, sono andati a Roma a protestare e saranno centinaia i sindaci che da tutta la Calabria verranno ad Amantea. Niente aveva prodotto tanto sdegno, rabbia, ribellione. Non i settecento morti ammazzati nella guerra di ‘ndrangheta dal 1985 al ’92, non i centinaia di sequestri di persona che colpirono anche molti professionisti locali , non le decine di scandali che coinvolgono una parte significativa della classe politica calabrese. Nemmeno l’efferato omicidio Fortugno, malgrado il clamore nazionale e la nascita di un movimento di giovani «ora ammazzateci tutti» che ebbe un forte lancio mediatico, riuscì a coinvolgere tutta la Calabria e, soprattutto, tanti giovani.

Chi ha trasportato e fatto affondare decine di navi cariche di rifiuti tossici e radioattivi, ha prodotto un disastro ecologico che rischia di fare concorrenza a Chernobil per le conseguenze sulle catene alimentari. La ‘ndrangheta ci ha messo la faccia e ne è uscita a pezzi, ma gli ‘ndranghetisti hanno fatto solo i manovali di questa impresa criminale. I mandanti si trovano nelle sedi delle multinazionali, tra i manager delle centrali termonucleari, i dirigenti dell’Enea di Rotondella,  pezzi importanti dello Stato, a partire dai servizi segreti. Un intreccio di interessi che vanno al di là dell’immaginabile e che fa emergere sulla scena della storia una nuova classe dirigente: la borghesia mafiosa. Di fatto è una classe sociale già arrivata al potere in molti paesi – Colombia, Messico, Russia… – e non c’è da stupirsi se in questo bel quadretto sia già finito il nostro paese.

D’altra parte, studiosi di lungo corso come Umberto Santino o il procuratore generale della Repubblica Piero Grasso da anni parlano di «borghesia mafiosa» e non più di mafia, camorra e ‘ndrangheta. Per la prima volta si va a uno scontro aperto con questa «nuova borghesia» che farà di tutto per insabbiare le indagini, impedire che i fusti vengano ripescati, che altre navi affondate vengano individuate. E’ una lotta impari. Ma questa volta, statene certi, il popolo calabrese non si farà ricacciare sulle montagne. Qui non si tratta di saraceni selvaggi e violenti, di OttoMani che razziavano e fuggivano, qui si tratta di una SolaMano, una Mano Nera che ha messo in discussione il diritto alla vita nel mare e fuori.

Per questo sarà una battaglia epocale. Non una questione calabrese, ma una questione nazionale e internazionale perché il mare non conosce frontiere.

Categorie:Attività del Comitato Tag:

Navi dei veleni: sit-in di 50 sindaci calabresi davanti Palazzo Chigi

21 ottobre 2009 Commenti chiusi

FONTE: ANSA.IT

Navi dei veleni: sit-in di 50 sindaci calabresi davanti Palazzo Chigi
Scontro sugli interventi da attuare dopo il ritrovamento di un relitto che conterrebbe rifiuti tossici

20 ottobre, 22:36
di Ezio De Domenico

CATANZARO – E’ scontro aperto tra Regione Calabria e sindaci del Tirreno cosentino, da una parte, e Governo dall’altra sugli interventi da attuare dopo il ritrovamento in mare al largo di Cetraro di un relitto che conterrebbe rifiuti tossici. A determinare la situazione di conflittualità, che ha assunto toni sempre più accesi nel corso della giornata fino a culminare in una diffida da parte dei sindaci nei confronti dell’esecutivo, è stata la protesta che 50 primi cittadini della provincia di Cosenza, i 33 dei centri del Tirreno cosentino ed altri dell’interno, hanno attuato a Roma davanti Palazzo Chigi.

Una protesta “rumorosa” con la quale i sindaci, presentatisi con la fascia tricolore, hanno sollecitato un rapido intervento del Governo per risolvere i problemi legati al ritrovamento del relitto che trasporta fusti il cui contenuto, in assenza di analisi certe, è ancora avvolto dal mistero, determinando una situazione di incertezza che suscita forte allarme e preoccupazione. La dimostrazione dell’asprezza dello scontro è stata data dal duro scambio di battute tra l’assessore all’Ambiente della Regione Calabria, Silvio Greco, ed il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Menia, che ha incontrato i sindaci che hanno attuato la protesta. Greco, che era presente all’incontro, ha detto di avere posto al sottosegretario “alcune semplici domande rispetto alle attività svolte dalla nave Mare Oceano inviata in Calabria dal Ministero dell’Ambiente e se sia prevista o meno la caratterizzazione, e cioé la rilevazione del contenuto dei fusti del carico.

Il sottosegretario non ha saputo rispondere a queste domande, sostenendo che il ministero fa solo quanto richiesto dalla magistratura. Quando io ho replicato – ha detto ancora Greco – che una cosa sono le richieste legittime dell’autorità inquirente e un’altra i bisogni della gente calabrese, che chiede di sapere cosa ci sia in questa nave, il sottosegretario mi ha dato del provocatore e sobillatore e subito dopo ha iniziato ad alzare la voce e a gridare, sbraitando e dicendo che era sua intenzione parlare solo con i sindaci. A quel punto ho lasciato la riunione”.

La risposta di Menia non si è fatta attendere ed è stata altrettanto dura. “Il comportamento di Greco – ha detto il sottosegretario – è stato inqualificabile e privo di qualsiasi intento costruttivo. Greco ha voluto partecipare alla riunione solo per far polemica politica ed aizzare i sindaci contro il Governo, che sta operando positivamente per la tutela dell’ambiente e del territorio e delle comunità calabresi. In realtà il Governo è impegnato a tutela dei calabresi”. Il cerchio delle polemiche e delle contrapposizioni si è chiuso con la decisione dei sindaci, che nel tardo pomeriggio hanno sospeso la protesta davanti a Palazzo Chigi, di diffidare il Governo affinché “intervenga urgentemente per risolvere la situazione di grave allarme creatasi nella zona del Tirreno cosentino ed in tutta la Calabria. Si registra – aggiungono i sindaci – un clima emergenziale tale, in termini di tutela della salute collettiva, da mettere in serio pericolo l’ordine pubblico, già tradizionalmente a rischio per l’alta presenza mafiosa”.

La preoccupazione dei primi cittadini è tale da indurli a chiedere al Governo “l’attivazione di tutte le procedure ordinarie e straordinarie, compresa la possibilità di ricorrere al commissariamento di Protezione civile”. Intanto per domani è atteso l’arrivo a Cetraro del sottosegretario Menia, il quale, insieme ad una delegazione del Ministero dell’Ambiente, incontrerà i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e gli enti locali della zona tirrenica cosentina.

Categorie:Attività del Comitato Tag:

NAVE VELENI: ASSESSORE GRECO, SOTTOSEGRETARIO MENIA NON DA’ RISPOSTE E MI HA AGGREDITO

21 ottobre 2009 Commenti chiusi

Cosenza, 20 ott. – (Adnkronos) – ”Ho fatto delle domande legittime al sottosegretario all’Ambiente Roberto Menia e lui ha iniziato a urlare e sbraitare chiamandomi sobillatore”. Lo ha dichiarato all’ADNKRONOS l’assessore regionale della Calabria all’Ambiente, Silvio Greco, che questo pomeriggio era a Roma in piazza Colonna insieme ai sindaci dell’Alto Tirreno cosentino per chiedere l’intervento del Governo sulla questione del relitto ritrovato al largo di Cetraro e le altre emergenze ambientali in Calabria. Domani e’ prevista la visita del sottosegretario a Cetraro, dove alle 12 dovrebbe tenere una conferenza stampa, ma l’assessore Greco preannuncia che non ci sara’.

”Non ho alcuna intenzione di incontrare di nuovo questa persona maleducata – continua – io ho solo posto delle domande legittime se il Governo avesse intenzione di intervenire per la caratterizzazione e quella e’ stata la sua reazione”. ”A questo punto – aggiunge Greco – vorrei chiedere al presidente del Consiglio se e’ la posizione del Governo. Io ho l’impressione che non si voglia intervenire in Calabria”.

Categorie:Attività del Comitato Tag:

LA NAVE OCEAN VERRA’ SOLO PER FARE DELLE RIPRESE SUBACQUEE GIA’ REALIZZATE DALLA REGIONE CALABRIA

21 ottobre 2009 Commenti chiusi

Fonte:  Repubblica.it

oceandi ANNA MARIA DE LUCA

Nuovi elementi nella vicenda dell nave dei veleni in Calabria
Nel 2007 un’ordinanza accertava inquinanti nel mare di Cetraro

ROMA – Arsenico e cobalto in quantità tali da “superare il valore di concentrazione delle soglie di contaminazione nei sedimenti marini” e “un valore molto alto per l’alluminio e i valori del cromo”. Sono questi i motivi per cui il 18 aprile del 2007 la Capitaneria di Porto di Cetraro vietò la pesca nel mare antistante il Comune calabrese. E’ scritto nell’ordinanza n 3 del 2007 firmata dall’allora comandante Sergio Mingrone. I campionamenti erano stati predisposti l’anno precedente dalla Procura di Paola ad una profondità compresa tra i 370 metri e i 450 metri nelle acque di Belvedere Marittimo e di Cetraro. Ed erano arrivati all’attenzione del Ministero dell’Ambiente. Le acque sono le stesse dove oggi si effettua il monitoraggio di quello che potrebbe essere il relitto della Kunsky, la nave che, secondo il pentito di ‘ndrangheta Fonti, sarebbe carica di veleni.

L’ordinanza della Capitaneria di porto ebbe vita breve. Un anno e quattro mesi dopo la sua emanazione venne ritirata. Effetto di una riunione che si svolse il 7 agosto 2008 sempre presso la Capitaneria alla quale parteciparono i rappresentanti dell’Asl di Paola, della Provincia di Cosenza, dell’Arpacal, due addetti della polizia giudiziaria ambiente della Procura. Grandi assenti invece la Regione Calabria e i sindaci dei Comuni costieri: Cetraro, Belvedere, Acquappesa, Guardia e Sangineto. In quell’occasione si stabilì che le sostanze inquinanti individuate solo un anno prima, o non erano più presenti in acqua o non erano più nocive. Il giallo dell’ordinanza è solo un altro tassello di un puzzle complicato che riguarda i rifiuti tossici stoccati illegalmente in Calabria. E non solo quelli che potrebbero essere nascosti nel relitto della “presunta” Kunsky. La caccia ai rifiuti infatti prosegue anche a terra. Tre sono i siti nel mirino della Procura di Paola. Si trovano tutti ad Amantea – Serra d’Aiello nei pressi del torrente Oliva, dove si inspiaggiò nel ’90 la nave Jolly Rosso. Riguardano un torrente dove è stata già rilevata la presenza di mercurio, metalli pesanti, non radioattivi; una collina di 40 – 50 mila metri cubi di terra dove è stato trovato mercurio a concentrazione altissima e cesio 137. E, infine, una cava. Una situazione esplosiva che i sindaci della costa tirrenica calabrese vogliono sia ben indagata dal governo. Proprio ieri, a palazzo Chigi, una delegazione capitanata dall’assessore all’ambiente della Regione Calabria, Silvio Greco, ha protestato con il sottosegretario Roberto Menia.

Categorie:Comunicazione Comitato Tag:

Difendiamo la nostra terra, la nostra vita

21 ottobre 2009 Commenti chiusi

MANIFESTAZIONE NAZIONALE 24 OTTOBRE 2009 AMANTEA (CS)

“Amiamo la nostra terra e vogliamo viverci”

IL COMITATO CIVICO “NATALE DE GRAZIA”

Rivolge un accorato appello a tutta la POPOLAZIONE di Amantea per PARTECIPARE COMPATTA alla MANIFESTAZIONE ORDINATA E PACIFICA che partirà dal lungomare – che nell’occasione sarà ufficialmente intitolato a Natale De Grazia – dove è previsto il concentramento dalle ore 09;00, ed alla quale hanno aderito centinaia di associazioni, comitati, movimenti, gruppi studenteschi, singoli cittadini, sindaci, consigli comunali, provinciali e regionali, partiti di ogni colore politico

CHIEDE

a tutti i cittadini di Amantea di collocarsi dietro lo striscione del comitato “Natale De Grazia” che aprirà il corteo e di sfilare tutti insieme  fino a piazza Cappuccini dove si terrà la parte conclusiva della manifestazione che nel pomeriggio si chiuderà con un concerto musicale.

“Riprendiamoci la vita, vogliamo una Calabria pulita!”

  • Difendiamo la nostra terra, il nostro mare, la nostra vita;
  • Nessuno deve trattarci come “topi da discarica”;
  • Vogliamo un celere intervento del Governo per la bonifica di tutti i siti inquinati;
  • Vogliamo la verità sul Fiume Oliva, sulle “navi dei veleni”, sulla Marlane e sui rifiuti di Crotone;
  • La Calabria non dovrà più essere la pattumiera delle industrie del Nord;
  • Vogliamo la Calabria libera dalle scorie e dalla ‘ndrangheta, che uccidono il nostro futuro.

Comitato civico “Natale De Grazia” - Amantea (CS)

Categorie:Attività del Comitato Tag:

Manifestazione 24 Ottobre: PULMANN GRATUITI e Alberghi a costi ridotti

20 ottobre 2009 Commenti chiusi

PULMANN GRATUITI e ALBERGHI A COSTI RIDOTTI

per chi aderisce alla Manifestazione Nazionale “Basta Veleni”

del 24 Ottobre ad Amantea

Pulmann gratuiti a disposizione di tutti i gruppi organizzati, delle associazioni, dei comitati e singoli cittadini.

Chi vuole usufruire del servizio è pregato di comunicare il numero delle persone interessate ed il luogo di partenza.

L’organizzazione del servizio è curata dalla CGIL di Cosenza e Amantea:

Per info e prenotazioni sono attivi i seguenti numeri telefonici:

0982.424788/ 427954
oppure cgil.amantea@libero.it

Inoltre, in accordo con gli albergatori aderenti all’ASSOCIAZIONE ISCHA HOTEL, chi volesse soggiornare ad Amantea prima e dopo la manifestazione, sono previste tariffe ridotte.

Gli alberghi sono:

Hotel Gaudio Longobardi telef: 098278220

Hotel Vab Belmonte telef: 0982 400881

Hotel Mediterraneo Amantea telef: 0982 426 364

Hotel delle Canne Amantea telef: 0982 42059

Hotel La Tonnara Tonnara telef: 0982 424272

Casalbergo La Tonnara Amantea Tel. 0982 426248

Hotel Mare Chiaro telef: 0982.46552

Hotel Valle del Savuto telef: 348 852 9233

Hotel La Principessa telef: o982 46903 – 48786

BED AND BREAKFAST SILVANA Longobardi Marina (vicinissimo al cavalcavia sulla ss18).
18 euro senza prima colazione, 20 euro con prima colazione. CELLULARE 3314782272

Categorie:Attività del Comitato Tag:

L’ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI invita tutti gli esercenti ad aderire alla Manifestazione Nazionale del 24 ottobre

18 ottobre 2009 Commenti chiusi

CHIUSOL’ Associazione commercianti di Amantea dopo aver aderito alla manifestazione nazionale del 24 ottobre sta conducendo una meritoria opera di sensibilizzazione tra gli esercenti della cittadina tirrenica indipendentemente che siano iscritti o meno all’Ascom.

tutti gli esercizi sono invitati ad aderire alla manifestazione esponendo un cartello di solidarietà all’evento organizzato dal Comitato civico Natale De Grazia in collaborazione con altre associazioni di volontariato.

La maggior parte degli esercizi pubblici sono invitati ad abbassare le saracinesche per tutta la mattinata di sabato 24 ottobre mentre le attività che somministrano alimenti e bevande, pur aderendo all’iniziativa, resteranno aperte per poter fornire servizi utili a migliaia di manifestanti che raggiungeranno Amantea per sfilare in corteo tra le vie della città in modo pacifico e civile.

Categorie:Attività del Comitato Tag:

Comunicare Nr. partecipanti e mezzi con cui si arriva

17 ottobre 2009 Commenti chiusi

Preghiamo tutte le associazioni e gruppi di cittadini che si stanno organizzando in proprio, che

E’ NECESSARIO COMUNICARE NUMERO DEI PARTECIPANTI

E NUMERO DEI PULLMAN.

Tale servizio è fondamentale per una organizzazione efficiente e per evitare disservizi ai partecipanti.

Grazie per la collaborazione.

PER COMUNICAZIONI: manifestazione@comitatodegrazia.org


Categorie:Attività del Comitato Tag:

Incontri pubblici in preparazione della Manifestazione Nazionale del 24 Ottobre

17 ottobre 2009 Commenti chiusi

15 ottobre ore 16 porto Cetraro sit-in Presentazione manifestazione

15 Ottobre ore 16.30 incontro studenti Unical con Gianfranco Posa (Comitato Natale De Grazia), Associazione Acqua Terra Aria Crotone, Assoc. Il Riccio (centrale del Mercure)

17 ottobre ore 17 ORSOMARSO incontro organizzato Associazione Abystron – Francesco Cirillo e Gemma de Rosa

18 ottobre ore 18.00 Paola – Associaz. Paolab – Complesso Polifunzionale S. Agostino Via S. Francesco con Gianfranco Posa (comitato Natale De Grazia), Arcangelo Badolati (Gazzetta del Sud), Cosimo De Matteis, Nuccio Barillà modera Alessandro Pagliaro.

19 ottobre ore 11 COSENZA conferenza stampa presentazione ufficiale manifestazione
SALA DEL COMUNE – con CGIL- Alfonso Lorelli-Francesco Cirillo-Ferdinando Aiello (ass. prov. Ambiente) Genco segret. regionale CGIL

20 ottobre ore 17 ACRI incontro organizzato associazioni varie con Francesco Cirillo, assessore Greco

20 ottobre ore 21.00 in diretta su Telespazio Calabria nel programma Tv “Perfidia” in studio Comitato civico Natale De Grazia

21 ottobre ore 18 COSENZA UNICAL incontro studenti con Francesco Cirillo e prof. Pieroni

22 ottobre ore 17 CATANZARO UNIVERSITA’ incontro studenti con Francesco Cirillo – ore 18 incontro al centro sociale

Categorie:Attività del Comitato Tag:

L’UTIMATUM DEI CALABRESI CHE S’ARRABBIANO

16 ottobre 2009 Commenti chiusi

L’UTIMATUM DEI CALABRESI CHE S’ARRABBIANO
Claudio Dionesalvi sul n. 36 di CARTA
settimanale 16/22 ottobre 2009

È una mobilitazione che cresce, minuto dopo minuto, centimetro per centimetro.

Scende in piazza sabato 24 ottobre ad Amantea, in provincia di Cosenza, la Calabria che non vuole lasciarsi schiacciare dalle tonnellate di scorie tossiche e radioattive scaricate in mare e sottoterra, tra gli
anni ottanta e novanta, da oscuri criminali che avrebbero lavorato al soldo di imprese e Paesi interessati allo smaltimento di rifiuti nucleari.

Appuntamento alle ore 9, nel piazzale Eroi del Mare, sul lungomare Natale De Grazia. Sarà una prima resa dei conti col governo, con la regione e tutti gli enti preposti. Perché da mesi è tornata ad esplodere
la vicenda delle cosiddette “navi a perdere”, ma non è stata ancora fornita alcuna risposta alle domande poste da milioni di persone.

Eppure, quaggiù il numero dei malati di tumore è sei volte più alto del resto d’Italia, la vendita di pesce è calata dell’80 per cento e le previsioni sui flussi turistici per il 2010 sono catastrofiche.

I documenti prodotti dai locali comitati spontanei che stanno sorgendo ovunque, spiegano gli obiettivi della manifestazione del 24. Si chiederà “che venga recuperato ed analizzato al più presto” il relitto contenente “i fusti sommersi a 480 metri di profondità al largo di Cetraro”,
individuato qualche settimana fa da un robot sottomarino sulla base delle dichiarazioni di un pentito di mafia che sostiene si tratti della “Motonave Cunski, affondata dalla ‘ndrangheta per conto di bande
assassine e di chissà quali servizi segreti nazionali ed internazionali”. I fusti conterrebbero scorie tossiche e radioattive come quelle che secondo alcune ipotesi investigative sarebbero state
trasportate dalla motonave Jolly Rosso, spiaggiata nei pressi di Amantea nel dicembre 1990. Questi veleni sarebbero stati interrati nella valle del vicino fiume Oliva”. Siccome si conoscono i luoghi dove risultano sepolti i rifiuti, tali siti devono essere “immediatamente bonificati”!

Innumerevoli assemblee e pubblici dibattiti si sono svolti nelle ultime settimane. Tra le iniziative più partecipate, spiccano quelle di San Pietro in Amantea, Aiello Calabro, Amantea, Diamante, Cetraro, Reggio Calabria, Verbicaro, Rende, Cosenza, Acri ed Orsomarso. Comitati come il “Natale De Grazia”, attivo da tanti anni, ribadiscono che tra gli obiettivi del movimento c’è la riapertura dell’inchiesta sulla Jolly Rosso: “che siano perseguiti i responsabili del tentato affondamento” e del seppellimento dei rifiuti, “delle ditte che vi hanno lavorato e di coloro che hanno depistato più volte l’inchiesta”.

Insieme a Legambiente, ai sindacati ed alle associazioni, il “De Grazia” lotta inoltre affinché “venga dichiarato dal governo lo stato d’emergenza in tutto il territorio costiero che va da Maratea ad Amantea
e nei siti contaminati come Crotone e la Sibaritide; che vengano indennizzati tutti i pescatori della costa e i contadini della valle dell’Olivo e tutte quelle categorie che vivono di turismo; che venga
effettuata un’analisi epidemiologica in tutta la costa tirrenica e in tutta la regione”; che si istituisca e sia reso pubblico il registro dei tumori”; che venga aperta un’inchiesta per fare chiarezza sulla morte
sospetta del capitano Natale De Grazia; che riprendano i processi riguardanti i disastri ambientali giacenti nelle varie procure calabresi”; che vengano dati “mezzi e risorse” per il recupero della
nave Yvonne davanti Maratea.

È prevedibile che il corteo del 24 raccolga i movimenti di difesa del territorio, attivi negli ultimi anni dalla Lucania alla Sicilia.
Soprattutto, convergeranno su Amantea quanti si sono battuti contro i progetti di devastazione ambientale portati avanti dal governo centrale, dalla classe politica che amministra il malgoverno locale e dalle multinazionali. Saranno i coordinamenti per la difesa dei beni comuni ad animare le mobilitazioni che è presumibile si svilupperanno con intensità crescente fino all’estate prossima.

La provincia di Cosenza è attraversata da reti che lottano contro la centrale del Mercure, l’elettrodotto Laino-Rizziconi, l’inceneritore di San Lorenzo del Vallo, il termovalorizzatore di Rende e Montalto, la
discarica di Scala Coeli. Inoltre, la recente ipotesi di omicidio colposo, formulata dalla procura di Paola a carico di dieci indagati per i quaranta operai della Marlane di Praia morti di cancro, rende
l’atmosfera ancora più incandescente.

Resta da capire se questo moto di indignazione popolare può sfociare in un movimento forte ed incisivo, qualcosa di simile a quanto accaduto negli anni passati in altre zone d’Italia. È automatico pensare alla Val Di Susa dei movimenti contro l’Alta velocità ed alla Basilicata della rivolta di Scanzano contro le scori nucleari.

Ed affiora con chiarezza l’importanza del lavoro d’inchiesta svolto da ambientalisti come Francesco Cirillo che per anni ha bussato alle porte del tribunale di Paola, o l’avvocato Rodolfo Ambrosio di Legambiente, che rimbalza da un tribunale all’altro per costituirsi parte civile in estenuanti processi. Senza l’attenzione di questi instancabili “rompiscatole”, molti casi, tanti procedimenti giudiziari, si sarebbero eclissati nella scarsa memoria che cancella identità e prospettive di questa regione.

Si spegnerà la rabbia diffusa che si sta propagando nelle contrade della provincia brettia e sulle due coste? È un sentimento crescente anche nel resto della regione. Può essere frenato soltanto dai persistenti vincoli feudali che legano masse di calabresi al destino di antiche famiglie
della politica e della malavita. Sono i clan di sempre, quelli che dominano partiti ed enti. Sono i veri responsabili dello stupro delle Calabrie. Soltanto una partecipazione sociale genuina ed arrabbiata può
metterne in discussione il potere plurisecolare.

Per esempio, due settimane fa 10mila persone hanno riempito le strade di Crotone, in difesa della terra, dell’aria e dell’acqua.
Sono uomini, donne, vecchi e bambini che da anni vivono in abitazioni e scuole costruite con materiali tossici provenienti dalla Pertusola, una fabbrica chiusa da anni, e mai bonificata. Gli
stessi materiali sono stati sotterrati dalle ecomafie sotto agrumeti e pescheti nella piana di Sibari, ma della bonifica non si parla più, nonostante siano stati stanziati milioni di euro e assegnati i
lavori.

Dunque, almeno per il momento, la rabbia popolare c’è, ma rimane in profondità. S’immerge silenziosa negli anfratti della rassegnata compostezza che quaggiù le popolazioni hanno maturato durante secoli di
calamità naturali e sociali. Ma come acqua di fiumara può riemergere minacciosa, imprevedibile, risolutiva, e cambiare il volto di questa regione. La paura di morire di fame e di cancro rappresenta più che una semplice motivazione per arrabbiarsi. È un’occasione unica per mettere in fuga i politicanti, sfiduciare la ‘ndrangheta, educare i più giovani ad un diverso rapporto con la nostra terra.

Ma per vincere, ci vorrebbe un ultimatum al governo ed a chi può intervenire. Entro una data unanimemente condivisa, questi signori dovrebbero scrivere una parola di verità, ripulire la regione dai veleni tossici e radioattivi. In caso contrario, l’auspicio è che tutta la Calabria si blocchi. Che nessuno passi più da questa terra, almeno fino a quando non restituiranno la salute e la dignità a chi la abita. Come al tempo dei briganti!

Claudio Dionesalvi

CARTA – settimanale – 16/22 ottobre 2009 – n° 36

Categorie:Attività del Comitato Tag: