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Valle Oliva, c’è un rapporto di causa-effetto tra inquinamento e tumori?

20 marzo 2012

Dottore Brancati (consulente medico della Procura di Paola): “ci sono più tumori di determinate tipologie ma non posso esprimermi in termini di causalità netta perchè non sappiamo quanto possono influire altri fattori (…) Bisogna fare sorveglianza epidemiologoica e indagine epidemiologica di campo che nessuno ci ha permesso ancora di fare”

Fonte AGENPARL

G. Brancati

Roma, 05 mar. 2012 - “Il sindaco di Serra d’Aiello mente sapendo di mentire”. Replica così all’AgenParl il Dott.re Giacomo Brancati incaricato dalla Procura di Paola di riferire sulle “statistiche riportate all’attualità non solo in riferimento alla mortalità e morbilità per linfomi ma anche per altre forme tumorali e per malattie non tumorali del sangue e degli organi emopoietici e/o per altre malattie eventualmente riscontrate, specificamente nei seguenti territori comunali: Amantea, San Pietro in Amantea, Serra d’Aiello. Aiello Calabro, Lago, Cleto, Malito, Domanico e Grimaldi. Riferisca in particolare se possano esistere connessioni tra quanto registrato e gli inquinanti ambientali presenti nel suolo e nelle acque e in atmosfera in ambito del bacino fluviale del fiume Oliva.”
“Quando si fanno valutazioni di mortalità lo si fa seguendo criteri particolari, tra questi stratificazioni per sesso e fascia d’età – dice il Dott.re Brancati – Siccome il comune di Serra d’Aiello è uno di quelli che porta maggior incidenza di mortalità, dovuta a cause diverse non sempre per i tumori, si è considerato le fasce d’età fino a 65 anni, cioè nelle persone relativamente più giovani e quindi l’effetto di mortalità sulle persone più anziane può essere quello influenzato dalla casa di riposo.

Nella conclusione del rapporto c’è un rapporto di causa-effetto tra inquinamento e aumento di tumori? 
La Procura mi fa una domanda e mi chiede: ci sono più tumori? Se si, sono correlabili alle sostanze trovate? La mia conclusione è questa: ci sono più tumori di determinate tipologie ma non posso esprimermi in termini di causalità netta perchè non sappiamo quanto possono influire altri fattori che comunque sono presenti in quella popolazione.

Quali sono, adesso, i provvedimenti da prendere, secondo lei?
Bisogna fare sorveglianza epidemiologoica e indagine epidemiologica di campo che nessuno ci ha permesso ancora di fare. Stiamo parlando del sistema integrato, alias registro tumori e un’indagine porta a porta. Alcuni registri tumore sono nati come iniziative locali. La delibera regionale del 2010 tentava di mettere a sistema il registro tumori e di dare una spinta in più per l’effettiva funzionalità.
La deputata calabrese del Pd, Doris Lo Moro, che ha presentato ieri un’interrogazione al Governo a tal proposito, ha spiegato all’AgenParl che “c’è un solo modo per evitare allarmi: da un lato monitorare le malattie, e il registro tumori serve a questo come strumento di indagine e conoscenza; dall’altro facendo le bonifiche che s’annunciano e non vengono effettuate”. Lavorare su due fronti, dunque, bonificare e monitorare le condizioni di salute della cittadinanza.

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