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«Superprocura per la navi dei veleni» L’appello del comitato De Grazia

12 novembre 2013

Intervista rilasciata dal presidente del comitato a LA NAZIONE in merito alla richiesta di archiviazione dell’inchiesta della procura di la spezia sulle Navi dei Veleni.

La Spezia, lunedì 11 nov. 2013 - UN PLAUSO all’iniziativa di Legambiente per rilanciare l’offensiva investigativa sul fenomeno delle navi dei veleni viene dal comitato Natale De Grazia, il comitato fondato ad Amantea (Cosenza) per tenere viva la memoria dell’ufficiale del Corpo delle Capitanerie di Porto che indagava sugli intrighi dello smaltimento in mare dei rifiuti tossici e che, il 13 dicembre del 1995, morì in circostanze misteriose alla vigilia del suo previsto alla Spezia per raccogliere testimonianze top secret sul presunto affondamento doloso di navi cariche di scorie.

«BEN VENGA il rinnovato impegno di Legambiente e il suo effetto indotto a noi caro: onorare la memoria di Natale» dice il presidente del Comitato, Gianfranco Posa, che rileva: «La medaglia d’oro che è stata attribuita all’ufficiale di Marina dal presidente della Repubblica Ciampi è sicuramente importante sul piano del riconoscimento morale per l’impegno profuso ma la Stato, nelle sue articolazioni, dovrebbe fare altro per onorare l’attività da lui svolta con passione e ostinazione, fino alla morte, per cause tossiche, come dopo anni ha stabilito la commissione parlamentare d’inchiesta sui traffici connessi allo smaltimento dei rifiuti».

Cosa dovrebbe fare lo Stato? «Dovrebbe ritessere il filo di tante inchieste sparse, svolte da piccole procure, anche prive di strumenti adeguati, per sviluppare un’analisi d’insieme sul fenomeno delle navi dei veleni e perseguire i responsabili ancora ignoti dei loro affondamenti».

Concretamente?
«Connettere le inchieste, dar vita da una superprocura dedicata, un pool di magistrati specializzati che, mettendo insieme atti ed esperienze maturate sulla materia, ricostruiscano il fenomeno, per risalire alle responsabilità penali».

Intanto alla Spezia, con gli affondi dell’avvocato Valentina Antonini di Legambiente, potrebbe ritrovare impulso un’inchiesta che, basata su voci e registrazioni ’rubate’, non ha prodotto finora risultati…
«Ben venga l’opposizione all’archiviazione e la possibilità di rimettere mano ad atti, dichiarazioni di pentiti e di fonti investigative, vecchi fascicoli e nuovi elementi, per compiere altri passi in avanti nel tortuoso cammino della verità che aveva intrapreso Natale De Grazia fino a pagare con la morte il suo impegno per la salvaguardia del mare, per smascherare i traffici illeciti che lo hanno violentato e forse continuano a violentarlo, con gravi effetti sulla salute dei cittadini».

 Corrado Ricci

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