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L’Espresso riapre il caso Cetraro: “E’ un’altra la nave dei veleni”

6 novembre 2009

Fonte: Repubblica.it

http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/nave-veleni/nave-dellebugie/nave-dellebugie.html

Le rivelazioni del pilota del Rov che il 12 settembre scorso s’immerse
a 470 metri in cerca dei bidoni tossici nel cargo affondato dal pentito Fonti

L’Espresso riapre il caso Cetraro
“E’ un’altra la nave dei veleni”
di CARLO CIAVONI

ROMA – Quella in fondo al mare di Cetraro, scoperta la scorsa settimana e risultata – secondo il ministero dell’Ambiente – una nave passeggeri – la Catania – affondata nel 1917 e non la tanto temuta “nave dei veleni”, potrebbe rivelarsi invece la “nave delle bugie”. In questa storia, in altre parole, c’è qualcuno che non dice la verità. 

L’Espresso, oggi in edicola, pubblica un articolo di Riccardo Bocca, nel quale viene riportata la trascrizione della testimonianza audio del pilota del Rov – Remotely Operated Vehicle, il congegno meccanico dotato di telecamera per l’esplorazione dell’ambiente sottomarino – che il 12 settembre scorso scese a 470 metri per verificare se nelle stive di quello scafo c’erano o no dei bidoni sospetti. 

Il pilota parla di due stive pienissime di bidoni, tanto piene da non permettere l’ingresso neanche ai pesci. E questo non coincide affatto con quanto affermato dal ministero dell’Ambiente, che ha sempre detto che le stive della Catania erano vuote. Lo stesso pilota parla poi di uno scafo con una fiancata alta 6-7 metri e con una parte dello scafo interrato, mentre la Catania non era alta più di 5,5 metri. 

E ancora: le coordinate del punto in cui il primo Rov scese in cerca dei presunti veleni il 12 settembre scorso, sono diverse da quelle in cui è sceso il secondo Rov, sulla verticale della Catania. C’è una differenza di 3 miglia e mezzo, tra la prima nave con le stive piene e la seconda, con le stive vuote. 

Insomma, dichiarazioni che smentiscono di fatto la ricostruzione fatta giovedì scorso alla Direzione Nazionale Antimafia, alla presenza del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, del Procuratore Piero Grasso, e del capo della Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro, Vincenzo Lombardo. 

Il confronto fra le affermazioni del pilota del Rov con quelle ufficiali del Governo e dei magistrati, pone diversi interrogativi. Ma uno, prima di tutti: i filmati e le immagini portate a testimonianza dalle pubbliche autorità giovedì scorso alla Direzione Nazionale Antimafia si riferiscono ad una nave che non è quella che si sarebbe dovuta cercare?

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