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Amantea: “L’acqua non è in vendita!” venerdì 21 maggio

19 maggio 2010

“L’acqua è un bene comune. Non è una merce,
non privatizziamola!”

Amantea, Pubblico dibattito, venerdì 21 maggio 2010 ore 18;30, Hotel Mediterraneo

Al sindaco di Amantea, invitato al dibattito, richieste sulle iniziative che l’amministrazione intende adottare in merito alla ri-pupplicizzazione del servizio idrico e sullo stato di salute dell’acqua potabile nel comune, in particolare sulle condizioni della qualità dell’acqua potabile nelle frazioni di Coreca e Campora San Giovanni decretata nei mesi scorsi  ”non potabile” per presenza di batteri coliformi

Il Sindaco di Amantea, Franco Tonnara, firma per il referendum sull'Acqua

Il sindaco di Amantea, Franco Tonnara, firma per il referendum sull'Acqua

Amantea - All’incontro, organizzato dal Comitato civico Natale De Grazia in collaborazione con la Cgil di Amantea e il Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” saranno presenti oltre ai volontari del Comitato De Grazia anche Giovanni Donato e Massimiliano Ianni, rispettivamente segretario generale della Cgil di Cosenza e segretario della Camera del lavoro di Amantea, il portavoce del coordinamento calabrese acqua pubblica “Bruno Arcuri”, Giovanni Di Leo, il sindaco di Saracena, Mario Albino Gagliardi e quello di Amantea, Francesco Tonnara.

Si parlerà del processo di privatizzazione, avviato in Italia dal governo Amato e portato a compimento dall’attuale governo Berlusconi, del servizio idrico e di altri servizi pubblici a rilevanza economica. Particolare rilievo sarà dato alla situazione calabrese dove la gestione del servizio idrico è stata affidata, per un periodo di 30 anni, alla  So.Ri.Cal Spa una società mista pubblico-privata con il 53,5% del capitale sociale in mano alla Regione Calabria ed il restante 46,5% di proprietà della società francese “Veolià General des Eaux”, la più grande multinazionale al mondo nella gestione dell’acqua. Il capitale della Sorical entro il 2015 potrebbe diventare a maggioranza privata. La Veolià pertanto, potrebbe acquisire l’intero patrimonio idrico regionale e con la gestione privata dell’acqua  presto, anche qui in Calabria, potrebbero verificarsi situazioni analoghe a quanto avvenuto in alcuni centri del Lazio, dove i cittadini di interi centri urbani si sono ritrovati tra le mani bollette dell’acqua dal costo triplicato ed ai cittadini morosi è stato sospeso addirittura il servizio di fornitura dell’acqua.

Il sindaco di Saracena ci illustrerà come è possibile evitare tutto questo presentando i progetti del comune del Pollino, il primo in Calabria e tra i pochi in Italia, a decretare il servizio pubblico di erogazione idrica privo di rilevanza economica. L’amministrazione comunale di Saracena ha approvato una serie di provvedimenti che decretano l’uscita dal sistema attuale di gestione delle acque e l’affidamento del sistema idrico integrato all’azienda speciale pluri-servizi che gestisce già in modo efficiente ed economico ilservizio di raccolta dei rifiuti. Questa società si occuperà della captazione, adduzione, distribuzione e depurazione delle acque saracenare. Gli obiettivi, come è facile intuire, sono quelli di evitare che la gestione dell’acqua finisca in mani private, garantire il bene acqua in tutte le case ed in tutte le ore, applicare una tariffa equa, gestire autonomamente le risorse fondamentali del Comune di Saracena.

Al pubblico dibattito è stata invitata l’intera amministrazione comunale di Amantea e, in particolare, al sindaco Francesco Tonnara è stato chiesto un intervento sulle decisioni che l’amministrazione intende adottare in merito al servizio idrico locale e sullo stato di salute dell’acqua potabile delle frazioni di Coreca e Campora San Giovanni. «Saremmo lieti se Lei potesse portare il suo contributo sul tema dell’acqua – universalmente considerato un bene fondamentale per la vita di tutti i cittadini – e sulla opportunità o meno di privatizzare il servizio idrico» è stato richiesto in una missiva al primo cittadino. «Le chiediamo con l’occasione di riferire al pubblico presente, sulle iniziative che codesta amministrazione intende adottare in merito alla ri-pupplicizzazione del servizio idrico integrato e sullo stato di salute dell’acqua potabile nel nostro comune, in particolare sulle attuali condizioni della qualità dell’acqua potabile nelle frazioni di Coreca e Campora San Giovanni».

Infatti da analisi commissionate da alcuni cittadini a laboratori privati, circa un anno fa, e dai controlli effettuati recentemente dalle autorità competenti, l’acqua fornita alle abitazioni di queste popolose frazioni è risultata non potabile per la presenza di batteri coliformi. I commissari che amministravano la città prima del ritorno della Giunta Tonnara avevano avvisato i cittadini di non utilizzare l’acqua per usi alimentari in quanto non potabile, poi non si è saputo più nulla.

Amantea, 19 maggio 2010

Comitato Civico Natale De Grazia


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